È una salese l’amministratore delegato e co-fondatrice di Genartis, lo spin-off dell’Università di Verona che ha messo a punto il primo test genetico al mondo in grado di determinare il rischio di sviluppare Covid-19 grave.
Marzia Rossato è originaria di Stigliano di Santa Maria di Sala, dove è cresciuta ed ha abitato con i genitori fino al 2005. Dopo essersi laureata in Biotecnologie Industriali a Padova, si trasferisce a Verona dove completa il suo dottorato di ricerca nel 2009. In seguito ad un periodo di quattro anni come ricercatrice Marie Curie nei Paesi Bassi studiando la regolazione genica nelle malattie autoimmuni, nel 2018 diventa ricercatrice in Genetica all’Università di Verona. Da allora la sua ricerca si focalizza sulla messa a punto di metodi per l’analisi del DNA, sia nell’uomo che nelle piante.
Grazie ai risultati ottenuti in ambito accademico, nel 2019 si concretizza la possibilità di fondare un’azienda che permetta di trasformare le sue ricerche in veri e propri test diagnostici e preventivi al servizio della medicina, grazie all’implementazione di tecnologie genomiche innovative. Con questo progetto imprenditoriale, assieme al prof. Massimo Delledonne e al dottor Alessandro Salviati, vince il premio Start-Cup Veneto 2019, che permetterà successivamente di fondare l’azienda Genartis srl a Dicembre 2019.
Genartis è oggi una start-up innovativa, spin-off dell’Università di Verona, che offre servizi nel campo della genomica personalizzata e del sequenziamento del DNA, la dott.ssa Marzia Rossato attualmente è l’Amministratore Delegato e responsabile del settore ricerca.
La sua azienda Genartis, ha recentemente messo a punto il primo test genetico al mondo in grado di determinare il rischio di sviluppare Covid-19 grave. Oltre ai fattori di rischio già individuati (età, patologie pregresse, sesso maschile), la possibilità di contrarre una forma grave di Covid-19, infatti, è determinata dai nostri geni, in particolare da quelli ereditati dai Neanderthal.
Lo studio è stato condotto in collaborazione con il Laboratorio di Genomica Funzionale dell’università scaligera, ed ha confermato che circa 1 italiano su 6 possiede il DNA di Neanderthal associato alla forma più grave di Covid-19. Attraverso lo spin-off Genartis, il gruppo, guidato dalla Dott.ssa Marzia Rossato e dal Prof. Massimo Delledonne, ha realizzato il GenTest Covid-19 Risk che permette di individuare i soggetti che hanno ereditato quelle basi nucleotidiche.
“Si tratta di un fattore di rischio – spiega Marzia Rossato – ereditato oltre 50mila anni fa da uomini primitivi presenti soprattutto nell’Europa meridionale. Ciò non significa che chiunque abbia questa regione di DNA si ammalerà, ma se si ammalerà avrà una alta probabilità di sviluppare un Covid-19 grave”.
GenTest Covid-19 Risk è destinato a chiunque non abbia ancora contratto il virus da SARS-CoV-2 e permette di valutare il rischio di sviluppare una sintomatologia grave a seguito di un’infezione da SARS-CoV-2. Il test può essere acquistato da chiunque direttamente sul sito dell’azienda (www.genartis.it). Grazie ad un campione di saliva, GenTest Covid-19 Risk è in grado di analizzare il DNA di un individuo e verificare se contiene la regione di DNA ereditata dall’uomo di Neanderthal ed associata al Covid-19 grave.
“Grazie a questa capacità – spiega Marzia Rossato – GenTest Covid-19 Risk sta per essere impiegato anche da centri medici e RSA per l’identificazione dei pazienti più a rischio e potrebbe essere sfruttato anche durante la campagna di vaccinazione per stabilire eventuali priorità. Siamo molto contenti di aver trasformato una nostra ricerca accademica in uno strumento che può essere utile a tutti”.
Alla Dott.ssa Marzia vanno le più sincere congratulazioni di tutti i cittadini di Stigliano e Salesi, per il suo impegno nella ricerca e nella managerialità.