Ieri 25 novembre era la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Riceviamo e pubblichiamo alcuni pensieri che ci ha inviato la Dott.ssa Vallj Vecchiato.
Uomini che, retaggio di secoli passati, considerano la famiglia e quindi la donna e i figli come proprietà dove proporsi come capo assoluto, tiranno e re.
Uomini, che per il solo fatto di avere una forza fisica maggiore della donna, pensano di poterla usare per assoggettare e sottomettere chi è più debole di loro.
Uomini che pensano che l’amore sia solo qualcosa che si riceve e che si può pretendere.
Uomini che non sanno che l’amore è un sentimento che nasce libero e spontaneo dal cuore e che non ha mete o perché.
Uomini che hanno vissuto relazioni solo come dovere, ubbidienza, sottomissione ma che mai hanno conosciuto la reciprocità, lo scambio, la tenerezza, il piacere condiviso che è tipico del rapporto d’amore.
Uomini che non sanno riconoscere i bisogni dell’altro perché forse nessuno ha mai riconosciuto i loro.
Uomini che mostrano solo l’arroganza e la prepotenza per nascondere una fragilità interiore che, se lasciata emergere, rischierebbe di far crollare il Sé.
Uomini che non riuscendo ad trovare valori ed emozioni nel proprio mondo interno si aggrappano a quello dell’altro.
Uomini che uccidono per ottenere con la morte quello che non possono ottenere nella vita, cioè il controllo assoluto dell’animo e delle scelte della donna considerata un oggetto appartenente in modo assoluto a sé.
Uomini che dopo aver ucciso si uccidono perché non sopportano il vuoto interiore, la perdita di senso e di direzione che sperimentano senza una donna al loro fianco.
Poveri uomini.
Uomini poveri.
Dott.ssa Vallj vecchiato