Gente Salese

Nel giorno della Memoria, il Ciclismo ricorda il campione Gino Bartali che salvò oltre 800 Ebrei

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Gino Bartali, un campione nello sport e nella vita, un uomo legato ai propri valori, con  una volontà di ferro, tanto da essere soprannominato uomo di ferro, ha espresso la sua voglia di vivere facendo quello che sapeva fare di più: pedalare.

E quando le tragedie della guerra gli hanno imposto una scelta di campo tra opposte concezioni dell’esistenza, Gino ha scelto la strada meno facile, non ha esitato a correre rischi pur di salvare vite umane.

Come atleta ha percorso oltre 70000 km in bicicletta e in quei kilometri ci sono quelli dedicati alle imprese sportive e alla sua vittoria più grande: quella umana. Proprio questa sua ultima sfida  lo vede protagonista nel 1943-44, quando l’Italia era divisa in due: gli Angloamericani che risalivano lentamente da sud ed i Tedeschi con i Fascisti che imponevano il proprio dominio e  le persecuzione su gran parte del territorio. Migliaia di Ebrei rifugiati in luoghi più o meno sicuri, avevano bisogno di cambiare identità e vita, ed ecco il bisogno dei “famosi” documenti falsi.  L’organizzazione clandestina che falsificava i documenti, di cui faceva parte il nostro campione, gli ha richiesto la sua corsa più lunga, i km più importanti della sua vita e soprattutto quella altrui. Grazie a Gino ed altre persone coraggiose, quei documenti falsificati, hanno potuto salvare migliaia di Ebrei in Toscana, Liguria, e in Umbria. Un ruolo di postino il suo, che svolgeva nascondendo i documenti falsificati all’interno del suo mezzo: l’amatissima bicicletta diventava il suo cavallo di battaglia. Ma il nostro campione delle sue “sgropponate” eroiche non volle parlarne, preferiva che si parlasse delle sue imprese sportive. Solo dopo la sua morte nel 2000 hanno riconosciuto i suoi meriti. Ed ecco che nel 2005 l’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi attribuisce a Gino la medaglia d’Oro al merito civile della Repubblica, consegnato alla moglie Adriana. Nel 2013 l’Ente nazionale dello Stato di Israele per la memoria dello Shoah, lo proclama: Giusto tra le Nazioni.

Ed infine nel 2018  stato di Israele ha ufficialmente dichiarato Gino Bartali cittadino onorario.

Il nome di Bartali è divenuto simbolo di una concezione nobile dello sport e della vita, le sue “battute” storiche rimangono un esempio di vita: il bene si fa ma non si dice. e certe medaglie non si appendono alla giacca, ma all’anima.

Ed ora, anche il nostro Cav. Bruno Carraro, in contatto con la Santa Sede, si sta adoperando per la Sua Beatificazione, certo che tutti gli sportivi saranno grati per questi esempi di vita e sport.

Luciano Martellozzo per Gente Salese