Il 4 luglio scorso si laureava a Padova in Ingegneria Edile-Architettura Alessandro Sabatelli discutendo la tesi: Rigenerare la città diffusa. Proposte di riqualificazione per l’area centrale veneta, lavoro incentrato principalmente sull’analisi dei comuni di Santa Maria di Sala e Mirano, poi approfondite con delle proposte progettuali su Caltana e Scaltenigo.
Descrizione tesi:
“La tesi si occupa dello studio della tipologia insediativa tipica veneta, quella della “città diffusa”, in corrispondenza dell’area del Graticolato Romano nel veneziano, in particolare nei comuni di Santa Maria di Sala e Mirano. La consultazione delle pianificazioni urbanistiche, confrontate con il territorio effettivamente costruito, ha portato alla qualificazione e quantificazione della matrice diffusiva, risultato di un fenomeno che ha trovato piena diffusione nell’area del veneto centrale per motivazioni di carattere geografico, territoriale e sociale, divenendone così elemento caratterizzante. Il lavoro poi si completa con la formulazione delle proposte progettuali per Caltana e Scaltenigo, frazioni limitrofe dei due comuni di riferimento. La scelta di questi due centri urbani è ricaduta per la loro vicinanza e soprattutto perché ben rappresentano il relativo territorio comunale, e di conseguenza le altre frazioni: Caltana è la città nel Graticolato, Santa Maria di Sala infatti mantiene quasi integralmente la preesistente centuriazione, mentre Scaltenigo ne conserva solo alcune permanenze fino alla loro totale dissolvenza nel progredire verso est. Il progetto di riqualificazione vuole contrastare questo processo che sta portando le diverse frazioni a divenire sempre più quartieri dormitori a causa della cessazione di numerose attività commerciali e la sottoutilizzazione delle aree adibite a servizi per la comunità, il tutto immerso in un contesto agricolo poco valorizzato. La rigenerazione passa attraverso il miglioramento degli spazi pubblici, l’inserimento di nuove aree verdi attrezzate, la rinaturalizzazione del suolo, la promozione di attività commerciali territoriali, la riqualificazione dei servizi di base e l’inserimento di altri più moderni, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico ambientale. Questi aspetti progettuali si concretizzano in interventi puntuali attraverso la creazione di nuovi spazi di aggregazione, ad oggi assenti o di utilizzo promiscuo per la presenza di posti macchina, l’inserimento di nuovi servizi quali un centro culturale, delle aule adibite per lo studio individuale o per lo smart working, favorendo così l’integrazione sociale e la promozione di attrezzature moderne utili alla comunità. E poi ancora nuovi parchi urbani, alcuni dei quali nascono dalla rinaturalizzazione di capannoni dismessi, la riqualificazione e il completamento del tessuto residenziale con unità minime, l’inserimento di spazi commerciali per la vendita di prodotti delle aziende agricole territoriali. Tutti questi interventi vengono poi connessi tra loro da nuovi assi verdi, filari alberati che separano il flusso veicolare, disincentivato anche dall’inserimento di zone a limite 30 km/h, da quello potenziato ciclopedonale che serve l’intero tessuto residenziale. Viene inoltre previsto un nuovo itinerario ciclabile di tipo ricreativo che costeggia il fiume Lusore, valorizzandone così la ricchezza ambientale e paesaggistica lungo tutto il suo corso. Un altro importante intervento è quello relativo alla realizzazione di una rampa che si sopraeleva rispetto alla strada in corrispondenza dell’incrocio di Caltana, capace non solo di connettere in sicurezza le due nuove piazze ma al contempo di unirle formandone un nuovo centro di aggregazione per la comunità. Contestualmente, sono stati previsti interventi a scala comunale quali il potenziamento delle connessioni ciclabili tra le stesse frazioni e i comuni di pertinenza. Inoltre, la valorizzazione del contesto agricolo avviene mediante l’inserimento di nuovi percorsi ciclabili che vi si affacciano costeggiando i numerosi corsi d’acqua che vengono così a loro volta tutelati e che, attraverso il recupero di canali di scolo e dei filari alberati si riescono a rafforzare, e ripristinare laddove sono stati abbandonati, i cardi e i decumani storici della centuriazione romana. La pianificazione di Caltana e Scaltenigo mira alla loro rigenerazione urbana, restituendo alla comunità un quartiere che permette, a ciascun cittadino, non solo di abitarvi, ma anche di riuscire a soddisfare le proprie esigenze: studiare, lavorare, incontrarsi, vivere in un luogo ricco di rimandi alla cultura locale, alla propria tradizione, al paesaggio agricolo che racchiude in sé un elevato patrimonio di valore storico ambientale e che possano insieme restituire quel sentimento di appartenenza che via via si sta perdendo.”
GV