Domenica 17 settembre 2023, un numeroso gruppo di Soci e Sostenitori dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra (ANFCDG) di Santa Maria di Sala e di Mirano ha visitato il Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto di Terranegra, situato alle porte di Padova, l’adiacente Museo dell’Internamento e Il Giardino dei Giusti nel Mondo, lungo il percorso denominato Cittadella della Memoria, dedicato alle tragiche vicende della seconda guerra mondiale.
Grazie alle guide ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati) che hanno consentito l’apertura della struttura museale, solitamente chiusa di domenica, per molti Soci e Sostenitori la visita si è rivelata una vera scoperta, venendo a conoscenza di un luogo così simbolicamente carico di memoria storica situato a poche decine di chilometri da casa.
Il Tempio dell’Internato Ignoto fu inaugurato nel 1955, a ricordo del sacrificio di tutti i deportati e degli internati militari nei campi di concentramento nazisti, grazie all’impegno di Mons. Giovanni Fortin, parroco di Terranegra per 46 anni, sopravvissuto all’internamento a Dachau, le cui spoglie riposano nel Tempio. Nel Tempio sono custodite anche le spoglie di un Internato, prelevate da una fossa comune di Colonia, in Germania, e trasferite solennemente a Terranegra nel 1953, a testimonianza e simbolo dei morti in campo di concentramento. Lungo l’atrio sono collocate otto grandi lapidi di marmo amaranto che ricordano alcuni campi di internamento, circondate da quasi tremila piccole lapidi con i nomi dei prigionieri e dei morti nel lager, mentre all’interno della chiesa si trovano gli altari dedicati a San Massimiliano Kolbe, frate francescano polacco, patrono di tutti i prigionieri, a Edith Stein, filosofa carmelitana tedesca di origine ebraiche, morti entrambi ad Auschwitz, e l’altare della “Pietà, a memoria della principessa Mafalda di Savoia, secondogenita del re Vittorio Emanuele III, morta a Buchenwald. Il tempio è riconosciuto come Sacrario-Ossario dallo Stato Italiano e può fregiarsi della bandiera tricolore che sventola sul pennone. La chiesa raccoglie infatti le urne di 185 italiani esumati dal cimitero di Most, nella Repubblica Ceca, e nel 1999 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferì la medaglia d’oro al valor militare alla memoria dell’Internato Ignoto.
“Ricordare, imparare, non odiare” sono le parole che, impresse su una vetrata del sacello dell’Internato Ignoto, rendono il senso vero della memoria storica come immagine riflessa nella sofferenza di tanti uomini e donne caduti nei campi di concentramento.
La visita a Terranegra è proseguita all’interno del Museo Nazionale dell’Internamento, realizzato fin dal 1953 dagli ex IMI (Internati Militari Italiani), dove si possono osservare le “prove documentali” della sventurata sorte subita da oltre 650.000 italiani, tra militari e civili, deportati nei campi di concentramento dopo l’8 settembre 1943, 70.000 dei quali non fecero ritorno.
Lungo il viale, che collega idealmente il Tempio dell’internato Ignoto al Giardino dei Giusti nel Mondo, sono collocati trenta cippi in trachite con i nomi di persone, luoghi e lager, a testimonianza di un passato da non dimenticare, e nel Giardino dei Giusti del Mondo sono piantati degli alberi dedicati ai Giusti che, anche a rischio della vita, si sono adoperati per contrastare le atrocità perpetrate dai genocidi Armeno, Ebraico, Ruandese e Bosniaco.
Le piante scelte sono di varie specie: ciliegio, gelso, alloro, melograno, nespolo, melo, biancospino, ed hanno un preciso significato in riferimento al loro potere fruttifero, per simboleggiare i frutti del Bene.
La visita a questo Luogo della Memoria ha rinnovato sentimenti di cordoglio e di pietà che continuano a suscitare orrore e sdegno per le atrocità che ogni conflitto bellico ha inferto, e sta sciaguratamente ancora infliggendo, alle popolazioni più inermi e indifese in tante parti del mondo.
ANFCDG
Sezione di Santa Maria di Sala
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