Il gravel, ossia la “ghiaia”, è la tendenza ciclistica del momento, che fa divertire pedalando in assoluta autonomia.
Dopo l’era della mountain bike in voga da oltre trent’anni e il boom della E-bike, da alcuni anni il mercato della bicicletta sta vivendo una vera e propria rivoluzione, stiamo parlando della gravel, una nuova sfida ambientale delle due ruote, un modo per pedalare all’aria aperta, al riparo da insidie del traffico, un via di mezzo tra appunto le bici da strada e la mtb. Un assetto meno impegnativo rispetto alla prima quindi più confortevole anche nei “comandi”, con coperture di maggiore dimensione e “tappatura” da permettere appunto il fuoristrada e la capacità di tenuta su tratti a volte fangosi e il terreno viscido.
E’ passato poco più di un mese dalla prima gara ufficiale in Veneto per professionisti, proprio con la gravel, partenza da Lido di Jesolo e arrivo a Piazzola sul Brenta nel Padovano, dopo aver attraversato la ciclabile del Sile e la ormai famosissima Ostiglia, un totale di 130km, con un centinaio di sterrato.
Bene, sono riuscito personalmente portarla al termine e ho avuto la grande soddisfazione di poter dire che è stata un’esperienza unica, utile soprattutto a chi pratica la strada permettendo di misurarsi anche nel fuoristrada. Da pochi giorni è stato ufficializzato dall’Uci un circuito ufficiale per questo mezzo che prenderà il via nel 2022.
Tirando le dovute conclusioni possiamo parlare di Veneto in primis, grazie all’ex Prof. Pozzato, và a Lui il merito di aver organizzato la prima competizione tra i Pro. Per Noi Veneti e Lagunari il merito di aver portato la MTB in un territorio privo di altimetrie.
A S.Maria di Sala esiste già una realtà da alcuni anni legata alla Gravel, tra i primissimi a credere nell’evoluzione del mezzo: lo SPIRITO LIBERO GRAVEL, questa la denominazione esatta, grazie al “vulcanico “ presidente Gabriele Tomaello consapevole che il mezzo permette la libertà senza pressioni agonistiche consentendo di stare lontani da pericoli con lo slogan: “alla scoperta del territorio”. Un mezzo che consente anche ai giovani stradisti di allenarsi nel periodo invernale, viste le geometrie del telaio, quasi identiche a quelle da corsa e soprattutto di migliorare l’abilità e la sensibilità di guida.
S.Maria di Sala non solo terra di campioni, si conferma terra della biciletta.
Luciano Martellozzo per Gente Salese