“Siamo state amate ed odiate.
adorate e rinnegate,
baciate e uccise.
Solo perché donne.”
A. Merini
La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nata per volere dell’ONU nel 1999, vuole sensibilizzare le persone rispetto a questo argomento e dare supporto alle vittime, ricordando che la violenza di genere è purtroppo ancora una realtà diffusa da combattere, e che la strada da percorrere è ancora lunga.
L’ONU ha voluto questa data in memoria dell’uccisione delle sorelle Mirabal, a Santo Domingo nel 1960 perché si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo.
In loro memoria, il 25 novembre del 1981 ci fu il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche.
Da quel momento in poi, il 25 novembre è stato riconosciuto in larga parte del mondo come data per ricordare e denunciare le violenze fisiche e psicologiche su donne e bambine e per questo giorno governi, associazioni e organizzazioni non governative pianificano manifestazioni per ricordare chi ha subito e subisce violenze.
In tutto il mondo il 25 novembre è celebrato con l’arancione, tanto che si parla anche di Orange Day. In Italia, tuttavia, dove la Giornata si celebra solo dal 2005, spesso l’arancione è sostituito col rosso come le scarpe rosse lasciate abbandonate sulle nostre piazze che sono divenute il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
L’iniziativa è nata da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet e da una sua installazione, nominata appunto Zapatos Rojas, diventata presto uno dei modi più popolari per denunciare i femminicidi.